Ecco la mia recensione:
Soul On Board: Il volume basso iniziale tende l'ascoltatore ad alzare il volume. E da qui può iniziare a percepire le dolci percussioni, e quella bella melodia che accompagnerà tutto il brano. Sembra di stare in un mare piatto, tranquillo, con la nebbia, e la notte. La voce di una corista illumina il paesaggio, che mostra un ritmo innovativo all'epoca, e che viene comunemente usato tutt'ora. E poi Curt inizia a cantare, cantando una melodia decisamente bella, completata dall'accompagnamento. E poi il culmine della bellezza, forse la cosa più bella che abbia mai sentito: "And take my soul... on board". Il brano continua ripetendo l'azzeccata prima strofa, passando poi per una variazione, che però non mi ha convinto troppo. L'ultima strofa, che varia nel testo ed in alcuni particolari importanti, perfeziona la prima. Una perfetta colonna sonora per la nostra vita, non riesco a trovare un complimento migliore.
9 e mezzo.
Calling Out: Il brano parte molto bene, mostrando la bravura di Curt non solo come cantante, ma anche come compositore. Parte poi la strofa. L'accompagnamento è perfetto, solo la voce non è il massimo. Dopo la strofa il ritornello: nulla di particolare. E poi un'altra strofa ed un altro ritornello. Infine la parte delle coriste, che non amo particolarmente. E la canzone continua, ma l'emozione termina alla seconda strofa.
7-.
Beautiful to Me: La canzone inizia con dei bei suoni. Poi parte una chitarra, che accompagnerà tutta la canzone, davvero bella. L'intro quindi si rivela molto bella. Poi parte Curt. La prima parte della strofa (il primo set di sedicesimi) è bella, poi però la musica cambia. Un'altra ripetizione, poi il ritornello. Il ritornello parte alla grande con la voce di Curt rapida e "cattiva", che sfonda ogni barriera. Poi però si rovina con il lalalala. Altra strofa ed altro ritornello. Poi una variazione, che non mi piace troppo, che precede una bella parte dove Curt canta note basse, che accompagnerà il ritornello: un'unione grandiosa. Poi quel maledetto lalala (
), e la canzone termina. Il ritornello consente alla canzone di raggiungere
8.
Preferirei rimandare le recensioni di
Wonder Child, Words, I Will Be There, Rain e Come The Revolution: le studierò meglio presto.
No One Knows Your Name: Canzone che parte in modo diverso dalle altre. Per il primo "set" di sedicesimi si sente solo questa chitarra, che si risentirà per quasi tutto il brano. Nel secondo "set" arriva una pigra chitarra. E poi la perfetta voce di Curt, una bella strofa insomma. Poi si arriva al ritornello, che non amo particolarmente: la voce di Curt non è riuscita a replicarsi. Poi altre sezioni del brano, che non mi convincono troppo. Al quarto minuto arriva un bellissimo pezzo più movimentato, concluso da un altro ritornello. Dopo il ritornello il brano termina decisamente bene, un bel susseguirsi d'accordi.
8 e mezzo.
Still In Love With You: Arriviamo al gran finale, che si apre con una intro decisamente varia, come sarà il resto della canzone, un ibrido tra rock e pop. La voce di Curt arriva poco dopo, a braccetto con una chitarra. Non mi piace troppo questo pezzo, anche se è pieno di spunti. Poi lo "I'm Still in Love With You", lo pseudo ritornello, riuscito bene. Poi strofa e "ritornello". Segue una buona parte strumentale, governata dalla chitarra. Dopo la parte strumentale arriva un altro set strofa-ritornello, almeno musicalmente parlando, dato che il testo cambia. Poi un'eccellente sezione di chitarra e di basso, davvero il top. E qui la canzone mostra il meglio di sé: un incremento di ritmo accompagnato dalla chitarra, che suona una melodia quasi malinconica. E l'album si conclude con queste tre parole di Mr. Smith: I'm Still In Love With You.
9 e mezzo.
Un grandissimo album, che mostra le grandi potenzialità di Curt. Ringrazio Fede per avermelo fatto ascoltare