Depeche Mode

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Treasure
view post Posted on 5/2/2008, 11:00




Su richiesta di Federica, apro con immenso piacere questo topic dedicato ai Depeche Mode; siccome la storia del gruppo è molto ricca di particolari, molti dei quali sono anche costretto ad omettere, la posterò poco per volta, aggiornando questo primo post. ;)

Depeche Mode

Storica band britannica che ha contribuito a portare il synthpop e l’elettronica a livelli di successo su scala planetaria, i Depeche Mode hanno attraversato tre decenni abbracciando diversi generi musicali e ponendosi all’attenzione della critica quali artefici di grandi innovazioni, pur restando nell’ambito della musica pop/elettronica.
Nel corso degli anni, molti artisti e band, pur provenendo da contesti musicali molto diversi, si sono ispirati a loro, e numerosissimi sono anche gli album tributo realizzati.
La loro carriera ha visto avvicendarsi ben tre cambi di line up nel corso degli anni: a partire da una formazione a quattro che comprendeva il songwriter e tastierista Vince Clarke, i due tastieristi Andrew Fletcher – al moog – e Martin Gore, e il cantante Dave Gahan, hanno dovuto fronteggiare l’abbandono di Clarke e l’entrata nella band del tastierista e arrangiatore Alan Wilder, diventato parte integrante della band segnando gli anni più rappresentativi della loro carriera, sino all’attuale line up a tre (Gahan, Gore, Fletcher), successiva all’abbandono di Wilder.


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La prima fase

I Depeche Mode nascono nel 1980 a Basildon, cittadina industriale dell’Essex, quando Vince Clarke propone a due suoi vecchi compagni di scuola, Martin Gore ed Andy Fletcher, di abbandonare i loro precedenti gruppi (No Romance In China e The Norman And The Worms, collocabili nel contesto underground/post-punk/new-wave dei primi anni ’80), per formare un nuovo gruppo, totalmente votato alla musica elettronica (i Composition Of Sound).
È nel 1980 che fa il suo ingresso nella formazione anche il cantante Dave Gahan, vetrinista frequentante all’epoca il Southend Art College, un vivace ragazzo proveniente da una famiglia modesta, con alle spalle esperienze di processi al tribunale dei minori per possesso di droghe e vandalismi.
Nello stesso anno Clarke e gli altri optano per cambiare il nome in Depeche Mode, ispirandosi al nome di una nota rivista di moda francese.
Il 31 Maggio 1980 i Depeche Mode (ancora legati al nome di Composition Of Sound) tengono la loro prima vera esibizione dal vivo, per gli studenti della St. Nicholas School di Basildon.
Segue un piccolo tour in vari locali nelle città nei dintorni di Londra (Southend-On-Sea, Chincester nel Sussex, Rayleigh), che comprende anche l’esibizione in uno storico locale londinese frequentatissimo dalle band della scena underground/new-wave, il Bridgehouse.
Alla fine del 1980 cominciano a proporsi a diverse case discografiche, ma nessuno sembra accettare i demo di Vince Clarke, pezzi decisamente troppo pop e leggeri per un contesto che vedeva affermarsi famosissimi artisti e band new-wave (Gary Numan, Fad Gadget, OMD, Human League, Visage).
Decidono di tentare con un’etichetta discografica indipendente, la Mute Records di Daniel Miller, autore verso la fine degli anni ’70 di celebri pezzi underground/elettronici, quali Warm Leatherette e T.V.O.D., il quale però non sembrava essere disposto a seguire una band così marcatamente pop.
La Mute Records aveva all’epoca pochissimi artisti, tra i quali figurava proprio Fad Gadget.
E fu proprio facendo da supporto a quest’ultimo, che i Depeche si fecero notare una sera al Bridgehouse dal discografico Daniel Miller. Suonarono i loro pezzi migliori dell’epoca, che non erano stati però ancora incisi in un album, e Daniel Miller si mostrò interessato a firmare un contratto discografico per loro, ma in particolar modo diede tutta la sua disponibilità per aiutarli ad incidere il loro primo album.
Nel frattempo, era uscita una raccolta con nuovi successi delle band esordienti della scena new-wave (tra cui figuravano band come Depeche Mode e Soft Cell), la raccolta “Some Bizzarre”, prodotta dal DJ Stevo.
E fu così che i Depeche Mode registrarono la loro prima traccia, una versione industriale e avanguardistica di Photographic, incisa in uno studio con la strumentazione elettronica essenziale e l’aiuto di Daniel Miller. Ancora oggi i membri della band ricordano quell’esperienza con grande divertimento, e Photographic resterà sempre, citando le parole di Martin Gore nel corso dell'ultimo tour, “the first song we’ve ever recorded”.
Intanto i Depeche Mode continuano a girare per locali frequentatissimi dalle personalità più pop più celebri nell’Inghilterra di quegli anni (Boy George, gli artisti e le band New Romantic e altri gruppi elettropop/futuristici).
Il 1981 è l’anno dei loro primissimi singoli, che raggiungono posizioni discrete nelle classifiche britanniche (Dreaming Of Me, New Life, e la hit Just Can’t Get Enough, che non tarda ad affascinare il popolo delle discoteche e dei DJ).
L’impressione della critica più attenta è che i Depeche Mode siano una band molto diversa dalle altre della scena new-wave, per le loro melodie e per i loro ritmi così pop e, secondo alcuni, quasi banali.
Tuttavia le più note riviste musicali e i magazine per adolescenti non tardano a mettere i Depeche Mode nel calderone di tutte le band dei primi anni ’80 (quasi non ci fosse alcuna differenza tra New-wave, New Romantic, Synthpop, etc.).
Nell’autunno dell’81 i Depeche Mode registrano con Miller il loro primo album, Speak & Spell, caratterizzato ancora da un approccio molto semplice alla strumentazione elettronica, ma non mancando di costruzioni melodiche e sonorità geniali che ancora oggi affascinano gli appassionati dell’elettronica vintage.
Tra le canzoni dell’album, scritte per la gran parte da Vince Clarke, si distingue una nuova versione di Photographic, e due canzoni scritte da Martin Gore, Tora! Tora! Tora! e Big Muff, oltre ai già citati tre singoli.
Il tour di Speak & Spell procede senza problemi, fino a quando Vince Clarke manifesta la volontà di lasciare il gruppo, poco tempo dopo aver registrato le canzoni dell’album. Le motivazioni sono forse da ricercare nel fatto che Clarke amasse continuare su una strada pop a lui più congeniale, mentre Gore e gli altri intendevano sperimentare nuove strade con l’aiuto di Daniel Miller oppure, stando a un’altra ipotesi, Clarke avrebbe abbandonato la band perché non amava le folle di ragazzini impazziti che assistevano entusiasti ai concerti della band, ora che cominciavano a diventare famosi. Clarke formerà poi gli Yazoo con Alison Moyet.
L’ultimo concerto con Vince Clarke i Depeche Mode lo tengono a Chincester il 3 Dicembre 1981, e viene registrato anche per il programma BBC “Off The Record”.

L’abbandono di Clarke pone molti interrogativi ai giovani fan dell’epoca e alle riviste di critica musicale: come poteva continuare un gruppo pop che ha prodotto tre singoli da classifica, senza il songwriter principale?

Tuttavia i Depeche Mode sembrano pronti a ripartire.
Nell’82, dopo aver fatto un’inserzione sulla nota rivista Melody Maker, al fine di trovare un tastierista in grado di sostituire Clarke almeno nei live, cominciano un nuovo tour con il nuovo arrivato, Alan Charles Wilder, giovane borghese del quartiere londinese di Hammersmith, con varie esperienze musicali alle spalle nell’ambito della musica underground (The Dragons, Dafne and the Tenderspots , Real To Real The Hitmen).
Il giovane Alan, che ha studiato piano sin dalla giovanissima età, incontra Daniel Miller e familiarizza in pochissimo tempo con i sintetizzatori, mostrando già un grande talento nelle esibizioni dal vivo dei primi dell’82.
Tra queste, si annoverano due performance al Ritz di New York, dove i Depeche Mode ottennero un contratto con la Sire Records.
Nel Gennaio ’82, pubblicano il primo singolo della fase con Martin Gore al songwriting, See You, cui segue un breve tour, il See You Tour.
Seguono altri singoli, che prendono direzioni diverse da quelle seguite nella registrazione di Speak & Spell.
La critica si divide in due: c’è chi apprezza il nuovo corso dei Depeche, e chi ritiene questi singoli inferiori alla produzione precedente.

Ma i Depeche Mode sembrano aver superato definitivamente le difficoltà seguenti all’abbandono di Clarke, quando pubblicano il loro secondo album, A Broken Frame, con testi di Gore e nuove geniali costruzioni musicali che se da un lato vedono i Mode sempre più isolati nel contesto synthpop di quegli anni, dall’altro presentano al pubblico una band nuova, originale e capace di stupire.
La lavorazione in studio occupa più tempo e maggiore lavoro di produzione rispetto all'album precedente.

L'A Broken Frame Tour vede in formazione Alan Wilder e tocca diverse parti d’Europa, culminando nella notte dell’Hammersmith Odeon a Londra nell’ottobre 1982.
È questa anche l’epoca delle prime esibizioni televisive in programmi musicali inglesi quali TOTP, Razzmatazz, The Tube.
Il tour di A Broken Frame continua nell’est asiatico all’inizio del 1983. Un’esperienza che segnerà molto il gruppo.

Nello stesso periodo, pubblicano un inedito che va forte anche in Italia: Get The Balance Right!, un singolo in cui la musica dei Depeche Mode sembra ormai avere nuova forma, e un singolo che ispira molti DJ anche negli Stati Uniti, tra i quali Derrick May della scena house di Detroit. Molto amato dai DJ è il Combination Mix, realizzato dalla stessa band, una versione del singolo molto ballabile.
La B-side del singolo è una strumentale, The Great Outdoors: questo è il primo lavoro in cui tra i crediti compare anche il nome di Alan Wilder, ormai diventato il quarto membro della band.

Construction Time Again: la prima svolta e la crescita della band

Finito il tour asiatico, il gruppo torna in studio per registrare agli studi The Garden e John Foxx (ex Ultravox), interessato a questa giovane band, propone a Daniel Miller un brillante ingegnere del suono, che ha lavorato già con gruppi della scena industrial.
È così che nasce Construction Time Again, un album pop sperimentale e vivace, che trae un grande vantaggio dalla tecnica dei campionamenti e a un lavoro di studio molto curato dal team Miller-Wilder-Jones.
Gareth Jones e i ragazzi si recarono infatti nella periferia londinese a registrare i rumori più diversi con un semplice campionatore, uno strumento che faceva allora il suo ingresso nel mondo della musica, essendo già stato usato da band come Einstürzende Neubauten.
Construction Time Again contiene brani di successo pop che non tardano ad essere apprezzati in tutta Europa, anche in Italia, dove molti programmi musicali dell'epoca propongono i loro video o li hanno ospiti in vari programmi TV (Superclassifica, Superflash, Bebop A Lula).
Tra i loro successi, si ricordano la geniale (tanto nel testo quanto nella costruzione melodica) Everything Counts e la disillusa Love, In Itself, track che apre l'album.
Construction Time Again viene riconosciuto come un album combattivo e ricco di testi sferzanti, tant'è vero che la stampa inglese affibbia ai Depeche Mode il cliché di "gruppo militante a sinistra", e un giornalista del NME, X. Moore, riconduce la loro musica alla situazione politica attuale vigente in Inghilterra e in Irlanda, definendoli i "nuovi rossi di Basildon".
Tutto questo accade in un ambito musicale reduce ancora dal punk e ricco di gruppi militanti, anche se Gore e i ragazzi negheranno sempre la loro appartenenza a qualsiasi ideologia, seppure certi testi e particolari iconografie (curate dal fotografo Brian Griffin e dal designer Martyn Atkins) rimandano alle ideologie politiche del Novecento.
Il Construction Tour è un grande successo in tutta Europa e giunge a toccare Milano e Bologna nei primi mesi del 1984.

Dopo il tour, i Depeche tornano in studio a lavorare su un nuovo singolo, People Are People, registrato a Londra e mixato agli Hansa Studios di Berlino, che si propone come la nuova hit pop in UK e negli USA, tant'è che la casa discografica fa uscire una raccolta di canzoni, People Are People, solo negli Stati Uniti.
Il missaggio del nuovo album, Some Great Reward, viene completato a Berlino, città nella quale Gore si è trasferito e che è forse la maggiore fonte di ispirazione per le canzoni di quest'album, il cui missaggio è ancora una volta curato da Alan Wilder e Gareth Jones con la supervisione di Daniel Miller.
Anche i testi di Some Great Reward non mancano di suscitare interesse per l'ambiguità delle relazioni descritta da Gore (Lie To Me, Master And Servant), per la presa di coscienza di un mondo e che sembra usarci come strumenti ed opprimerci nella nostra quotidiana routine (Something To Do), per l'attenzione rivolta all'intimità (It Doesn't Matter, Somebody), fino a toccare un tema delicato come la fede in Dio strettamente connessa all'insicurezza e alla mancanza di fiducia nel destino (Blasphemous Rumours).
Dopo le estenuanti sessioni di registrazioni in quel di Berlino, che durano fino a estate inoltrata dell'84 con Alan e gli altri esausti, vengono scelti i singoli che faranno promozione all'album, e subito i Depeche ripartono per un nuovo tour.
Riscuotono un grandissimo successo in Germania e negli Stati Uniti.
Il tour durerà fino all'estate dell'85, includendo vari festival europei (ad esempio Atene o Brest, in Francia).

Nel 1985 i Depeche sono ospiti in vari programmi TV al fine di promuovere la loro prima raccolta di singoli The Singles 81>85, con due brani inediti, Shake The Disease e It's Called A Heart, i video dei quali vengono diretti da Peter Care.

Una nuova svolta

A fine anno i Mode tornano in studio per nuove sessioni di lavoro con Gareth Jones a produrre il terzo album dai tempi di Construction Time Again.
Il gruppo resta in studio giorni e giorni, dopo che Miller, Wilder e Jones decidono come impostare il lavoro dopo aver ascoltato i nuovi demo di Martin, tutti pezzi piuttosto cupi. Nello studio regna un'atmosfera claustrofobica che influenzerà molto il lavoro di registrazione: Gareth Jones esorta la band a "vivere l'album" intensamente, di modo che il loro umore al momento delle sessioni di registrazione si riflettesse nelle canzoni dell'album stesso.
Il missaggio, a cura di Gareth Jones, Alan Wilder e Daniel Miller, occupa un periodo di tempo lunghissimo, tant'è che tutti sono preoccupati per il ritardo che l'uscita dell'album subirà.
Intanto, esce il primo singolo Stripped (in Europa, mentre in America sarà il brano But Not Tonight): un ritmo coinvolgente, un'atmosfera dark e affascinante, una melodia quasi orientaleggiante, la voce cupa e ammaliante di Dave Gahan impongono di nuovo i Depeche Mode all'attenzione della critica, del pubblico e dei network, ponendoli sotto una luce assai diversa dal loro periodo pop, e quasi dark, che non tarda ad affascinare e a catturare nuovi fan, sopattutto quando esce l'album Black Celebration, nel marzo 1986, viene pubblicato sul mercato europeo e americano.
Vengono pubblicati grandi singoli (A Question Of Lust, A Question Of Time), tanto che critica e pubblico ritengono quest'album il punto di svolta o l'album della maturità, mentre i Depeche Mode sono ormai lontani dal pop degli esordi.
La tournée a seguire, il Black Celebration Tour, segna il primo record quanto a numero di date, ed ha un successo grandioso in Europa, in alcune zone degli USA, ad esempio nell'Ovest, in California (si ricorda il concerto all'Irvine Meadows di Laguna Hills), e persino in Giappone.
Per la band è un cambiamento radicale che porrà inizio a una crescita inarrestabile.

Musica per le Masse

Dopo alcuni mesi di pausa dalla fine del lunghissimo tour, la band torna in studio per registrare, prima a Londra, in una sorta di fase di pre-produzione, in cui Miller e Alan Wilder danno una prima forma alle nuove canzoni scritte da Martin Gore, e in seguito ai Guillaume Studios Hotel, collaborando col produttore e sound engineer Dave Bascombe, proposto, tra gli altri, anche da Dave, che aveva apprezzato Songs From The Big Chair dei Tears For Fears, da lui prodotto e mixato.

[Continua...] :)

Edited by Treasure - 7/2/2008, 14:12
 
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Treasure
view post Posted on 5/2/2008, 12:46




In attesa di aggiornare la loro storia volta per volta, ecco una scheda con tutta la loro discografia essenziale. ;)

Album da studio
Speak & Spell (1981) [UK: Numero 10]
A Broken Frame (1982) [UK: Numero 8]
Construction Time Again (1983) [UK: Numero 6]
Some Great Reward (1984) [UK: Numero 5]
People Are People (1984 - Nord America)
The Singles 81-85 (1985) (raccolta) [UK: Numero 6]
Catching Up with Depeche Mode (1985 - Nord America) (raccolta)
Black Celebration (1986) [UK: Numero 4]
Music for the Masses (1987) [UK: Numero 10]
101 (1989) [UK: Numero 5]
Violator (1990) [UK: Numero 2]
Songs of Faith and Devotion (1993) [UK: Numero 1]
Ultra (1997) [UK: Numero 1]
The Singles 81-85 (Re-issue) (1998) (raccolta)
The Singles 86-98 (1998) (raccolta) [UK: Numero 5]
Exciter (2001) [UK: Numero 9]
The Remixes 81-04 (2004) (raccolta) [UK: Numero 24]
Playing the Angel (2005) [UK: Numero 6]
The Best of Depeche Mode - Volume 1 (2006) (raccolta) [UK: Numero 18]

Live
101 (1989) [UK: Numero 5]
Songs of Faith and Devotion Live (1993)
Touring the Angel Live (2006)

Singoli
Dreaming of Me (20 febbraio 1981) [UK: Numero 57]
New Life (13 giugno 1981) [UK: Numero 11]
Just Can't Get Enough (7 settembre 1981) [UK: Numero 8]
See You (29 gennaio 1982) [UK: Numero 6]
The Meaning of Love (26 aprile 1982) [UK: Numero 12]
Leave in Silence (16 agosto 1982) [UK: Numero 18]
Get the Balance Right (31 gennaio 1983) [UK: Numero 13]
Everything Counts (11 luglio 1983) [UK: Numero 6; Italia: Numero 24]
Love, in Itself (19 settembre 1983) [UK: Numero 21]
People Are People (12 marzo 1984) [UK: Numero 4; Italia: Numero 21]
Master and Servant (20 agosto 1984) [UK: Numero 9; Italia: Numero 33]
Blasphemous Rumours / Somebody (29 ottobre 1984) [UK: Numero 16]
Shake the Disease (29 aprile 1985) [UK: Numero 18; Italia: Numero 25]
It's Called a Heart (16 settembre 1985) [UK: Numero 18; Italia: Numero 16]
Stripped (10 febbraio 1986) [UK: Numero 15; Italia: Numero 21]
A Question of Lust (14 aprile 1986) [UK: Numero 28]
A Question of Time (11 agosto 1986) [UK: Numero 17]
Strangelove (13 aprile 1987) [UK: Numero 16; Italia: Numero 16]
Never Let Me Down Again (24 agosto 1987) [UK: Numero 22; Italia: Numero 12]
Behind the Wheel (28 dicembre 1987) [UK: Numero 21; Italia: Numero 41]
Strangelove '88 (1988)
Little 15 (16 maggio 1988) (pubblicato solo in Francia e import in UK) [UK: Numero 60]
Everything Counts (Live) (13 febbraio 1989) [UK: Numero 22; Italia: Numero 35]
Personal Jesus (29 agosto 1989) [UK: Numero 13; Italia: Numero 3]
Enjoy the Silence (5 febbraio 1990) [UK: Numero 6; Italia: Numero 4]
Policy of Truth (7 maggio 1990) [UK: Numero 16; Italia: Numero 7]
World in My Eyes (17 settembre 1990) [UK: Numero 17; Italia: Numero 28]
I Feel You (15 febbraio 1993) [UK: Numero 8; Italia: Numero 4]
Walking in My Shoes (26 aprile 1993) [UK: Numero 14; Italia: Numero 9]
Condemnation (13 settembre 1993) [UK: Numero 9; Italia: Numero 24]
In Your Room (10 gennaio 1994) [UK: Numero 8; Italia: Numero 25]
Barrel Of A Gun (3 febbraio 1997) [UK: Numero 4; Italia: Numero 4]
It's No Good (31 marzo 1997) [UK: Numero 5; Italia: Numero 2]
Home (16 giugno 1997) [UK: Numero 23; Italia: Numero 3]
Useless (20 ottobre 1997) [UK: Numero 28; Italia: Numero 16]
Home / Useless (1997)
Only When I Lose Myself (7 settembre 1998) [UK: Numero 17; Italia: Numero 4]
Dream On (23 aprile 2001) [UK: Numero 6; Italia: Numero 1]
I Feel Loved (30 luglio 2001) [UK: Numero 12; Italia: Numero 10]
Freelove (5 novembre 2001) [UK: Numero 19; Italia: Numero 8]
Goodnight Lovers (11 febbraio 2002) [Italia: Numero 23]
Enjoy the Silence 04 (18 ottobre 2004 [UK: Numero 7; Italia: Numero 11]
Precious (3 ottobre 2005) [UK: Numero 4; Italia: Numero 1]
A Pain that I'm Used to (12 dicembre 2005) [UK: Numero 15; Italia: Numero 3]
Suffer Well (3 marzo 2006) [UK: Numero 12; Italia: Numero 7]
John the Revelator/Lilian (5 giugno 2006) [UK: Numero 18, Italia: Numero 26/61][1]
Martyr (30 ottobre 2006) [UK: Numero 13; Italia: Numero 1]

Videografia
The World We Live in and Live in Hamburg (VHS, 1984)
Some Great Videos (1985)
Strange (1988)
101 (1989)
Strange Too (1990)
Devotional (1993)
The Videos 86>98 (1998)
Some Great Videos 81>85 (1998)
One Night in Paris (2002)
Touring the Angel: Live in Milan (2006)
The Best of Videos: Volume 1 (2007)
 
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drifting
view post Posted on 5/2/2008, 13:49




Mamma mia Marco che lavorone!
Bravissimo!Se qualcuno che passa per il forum non è un fan dei DM, legge il tuo topic e lo diventa di sicuro! image
Sei stato veramente grande!
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Ransie la strega
view post Posted on 5/2/2008, 20:02




bella schedona!, anche a me piacciono molto i DM, io ho iniziato ad ascoltarli dall'album "ultra".
Sono formidabili!
 
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drifting
view post Posted on 6/2/2008, 16:11




Già!Io li seguo dall'89 invece, come i TFF!Li adoro!
Ah se Alan tornasse con loro...allora si che sarebbero feramente formidabili! :lol:
Non che ora non lo siano intendiamoci, ma con Alan Wilder raggiungevano la perfezione al livello di sound...cosa che ora... <_<
 
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bitterapple1
view post Posted on 7/2/2008, 07:22




Treasure image image grazie infinite per questa biografia image . I Depeche Mode, con la loro musica, sono la mia ragione di vita. Sono in debito con Dave Gahan per avermi dato l'input a riabbracciare la vita...a riemergere dal coma più profondo, di far gridare al miracolo dopo essere stata dichiarata clinicamente morta...invece sono qua. La musica dei Depeche Mode la faceva da padrona nella mia camera della Clinica Privata a San Rossore (Pisa). Mio padre era un gran devoto e conoscendo la mia passione per loro non fece mai mancare la loro musica nella mia camera. Io vi assicuro che la sentivo....Grazie papà image. La musica per me è vitale ed accompagna quotidianamente ogni attimo della mia misera vita. La musica è Vita perchè mi ha ridato la Vita. Scusate se sono andata in OT. Scusate Admin, mi sono lasciata trasportare dalle emozioni e dai ricordi.
 
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drifting
view post Posted on 7/2/2008, 13:40




Non ti preoccupare cara! Davvero tuo papà era un devoto?Che fortuna! Il mio al massimo si ascolta Antonello Venditti...però udite, udite, i Tears For Fears non gli dispiacciono e poi gli piace Curt da solista... image
 
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mino31
view post Posted on 7/2/2008, 14:17




Patty, le tue parole hanno colpito il mio cuore.. Sei grande, coraggio cara..

Grande Marco anche da parte mia, ottimo lavoro..
 
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drifting
view post Posted on 7/2/2008, 14:28




Mino perchè quando hai tempo, se ti va, ci fai una scheda su gli Spandau? Ricordo che eri molto ferrato su di loro... image
 
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bitterapple1
view post Posted on 7/2/2008, 15:28




Drifting hai ragione: adoro il lavoro da solista di Curt...lui ha una voce così bella che mi ricorda quella del mio Angelo. I Tears For Fears sono grandiosi. Nel mio cuore posso assicurarvi che c'è spazio per tutti: voi cari devoti, i Tears For Fears, i Depeche Mode e Alan Wilder. Io amo la bella musica. Enjoy the Music...Enjoy The Forum.
 
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mino31
view post Posted on 7/2/2008, 16:06




Fede di fronte a questa tua richiesta non posso che accettare l invito.. Sarai accontentata presto, grazie
 
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drifting
view post Posted on 9/2/2008, 11:10




Mino sei un grande! Ti adoro! image
 
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mino31
view post Posted on 9/2/2008, 14:12




Dovere cara.. :)
 
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Cristina
view post Posted on 10/2/2008, 23:35




Grandi i Depeche Mode!
 
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Ransie la strega
view post Posted on 15/2/2008, 19:01




CITAZIONE
È nel 1980 che fa il suo ingresso nella formazione anche il cantante Dave Gahan, vetrinista frequentante all’epoca il Southend Art College, un vivace ragazzo proveniente da una famiglia modesta, con alle spalle esperienze di processi al tribunale dei minori per possesso di droghe e vandalismi

Però! anche Dave Gahan da piccolo era un bel pò pestifero...

 
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90 replies since 5/2/2008, 11:00   1146 views
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